La bandiera dell’Ucraina sarà sempre la benvenuta
La manifestazione di ieri, promossa da Cantiere di Pace, Forum trentino per la pace e i diritti umani, Acli, Arci, Cgil, Cisl, Uil, Anpi, Movimento Nonviolento, Centro Pace Ecologia e Diritti umani di Rovereto, Oikos Bios e con l’adesione di oltre trenta sigle, ha portato in piazza più di mille persone a conferma del successo dell’iniziativa e della forte adesione popolare all’appello per il cessate il fuoco e l’avvio di iniziative diplomatiche così come prospettato dalla coalizione Europe for Peace.
Siamo convinti che i rischi connessi all’escalation militare a cui stiamo assistendo portino inevitabilmente verso il baratro di una guerra totale dagli esiti imprevedibili quanto tragici: per questo è necessario sostituire alla logica delle armi, quella della politica e della diplomazia.
Abbiamo pertanto agito nella consapevolezza di una scelta dolorosa, ma di profondo rispetto per il popolo ucraino e per il suo legittimo diritto alla difesa e proprio per questo siamo convinti che una grande iniziativa politica e l’avvio di trattative di pace possano evitare un ulteriore quanto inutile spargimento di sangue.
Le guerre moderne, sostenute dalle tecnologie nucleari, non possono rappresentare alcuna soluzione per il superamento dei conflitti. Continueremo pertanto ad impegnarci anche nei prossimi mesi per fare pressione sul governo italiano ed europeo per avviare serie iniziative di pace.
Come organizzatori della manifestazione ci siamo impegnati nella costruzione di relazioni di mediazione fra le diverse anime dell’arcipelago pacifista e democratico arrivando ad una piattaforma unitaria capace di rispettare le varie posizioni presenti in questo momento. Lo spirito della manifestazione, condiviso dalle numerose sigle organizzatrici e aderenti, è stato pertanto quello di un incontro plurale, all’insegna della pace e del superamento nonviolento di un conflitto che non può continuare.
Spiace pertanto che l’inopportuna iniziativa di poche persone, peraltro estranee all’organizzazione diretta dell’evento, di non accettare la presenza di bandiere ucraine, abbia deviato l’attenzione dal successo e dal gradimento di una grande manifestazione di pace. Ci siamo prontamente chiariti sia con chi si è sentito attaccato da tali esternazioni che con membri della comunità ucraina e, anche con loro, abbiamo proseguito la manifestazione.
Nelle nostre iniziative le bandiere di tutti i paesi del mondo vittime della guerra, compresa ovviamente quella ucraina, saranno sempre accolte con spirito di amicizia, condivisione e fraternità.
Per il gruppo organizzatore, Massimiliano Pilati
Presidente del Forum trentino per la pace e i diritti umani