IL NUOVO CONSIGLIO DELLA PACE

Con l’Assemblea del forum del 16 aprile è stato eletto il nuovo Consiglio della Pace.

Oltre a presidente, vicepresidente e i 12 componenti di diritto infatti l’Assemblea ha designato i restanti 15 componenti, scelti tra i rappresentanti delle associazioni e dei comitati facenti parte del Forum stesso, per un totale di 23 membri.

Il risultato è senza dubbio arricchente: oltre ad un buon equilibrio tra componenti rieletti della passata legislatura e nuovi membri, anche i temi coperti dalle realtà associative rappresentate sono diversi. Diritti civili, cooperazione, accoglienza, dialogo interreligioso e interculturale sono solo alcune delle questioni al centro del loro lavoro quotidiano sul territorio Trentino. Una trasversalità nelle competenze che, nei prossimi cinque anni, permetterà al Forum di lavorare su più fronti, affrontando con consapevolezza le sfide contemporanee.

Per conoscere i componenti, vai alla pagina dedicata al Consiglio della Pace!

TRA CONTINUITA’ E NOVITA’: LE ELEZIONI DEL FORUM TRENTINO PER LA PACE E I DIRITTI UMANI

Il 16 aprile si è svolta l‘assemblea elettiva del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani presso la Sala Rosa al palazzo della Regione, coordinata dal presidente del Consiglio provinciale Kaswalder, ente in cui il Forum è incardinato.

Tra i 53 presenti, oltre alle associazioni, presenziavano l’assessore competente Mirko Bisesti, la consigliera provinciale della maggioranza Mara Dalzocchio, i due consiglieri della minoranza Sara Ferrari e Alex Marini, e in rappresentanza del Consiglio delle autonomie locali Francesco Valduga e Silvia Girelli.

Massimiliano Pilati è stato rieletto presidente del Forum: molti hanno condiviso l’ottimo lavoro nella scorsa Legislatura,il ruolo positivo e dialogante che Pilati ha assunto come esponente delle associazioni.

“Cinque anni fa è partita una scommessa nell’elezione del primo presidente non consigliere. In questi anni si è cercato di seminare, ragionare su soluzioni alternative, dialogo, nonviolenza, conflitti, incontro di persone”.

Accenna poi alle prospettive future che verranno discusse durante il primo Consiglio della Pace:

“non cambia la legge e la missione del forum: formare, informare, parlare di dialogo con vari strumenti, ed essere consulente della giunta provinciale. Il Forum deve essere un’ottimo strumento per la comunità trentina.”

Le candidature per il Consiglio della Pace sono state numerose, in tutto 18, dopo la votazione e un ballottaggio si è eletto il nuovo Consiglio visibile qui

Tra i consiglieri è stata poi eletta come vicepresidente Katia Malatesta, già intervenuta per sostenere la candidatura di Massimiliano Pilati, che ha sottolineato l’importanza del Forum e di come è necessario

“lavorare in un contesto in continua trasformazione, essere un organismo attivo, attento, pronto a presenziare, consigliare e vigilare come nella passata legislatura.”

Auguriamo un buon lavoro al nuovo Consiglio della Pace, al rinnovato presidente e alla nuova vicepresidente.

Noi siriani: confronto con Sheik Abdo

 

19 811 bambini morti nel conflitto.
5,5 milioni di persone che hanno lasciato il paese.
6 milioni di sfollati interni.
E’ con questi numeri importanti, dati dal moderatore Raffaele Crocco, che si è aperto a Trento mercoledì 6 marzo l’evento “Noi siriani”, un dialogo e confronto con Sheik Abdo, attivista per i diritti umani e rifugiato siriano che dal 2015 si è fatto portavoce internazionale della Proposta di Pace per la Siria: un appello nato dal basso, dalla società civile siriana che vive all’interno delle tendopoli nel nord del Libano.
L’incontro, che si è svolto in una Sala Falconetto gremita di persone, è stato organizzato da Operation Daywork in collaborazione con  civico 13 sportello delle politiche giovanili di Provincia e Comune di Trento. e con il Forum trentino per la pace e i diritti umani in rappresentanza della rete in difesa di…
Due in particolare sono stati i temi centrali della serata.

Nella prima parte, Sheik Abdo ha raccontato della situazione che i rifugiati siriani stanno vivendo nei campi profughi del Libano, una realtà che conosce bene dal 2011. Soluzioni abitative precarie, alta mortalità infantile, irruzioni costanti dell’esercito libanese nei campi, arresti e maltrattamenti, bambini che non vanno a scuola, o che se ci vanno hanno garantito un livello appena minimo di istruzione: questi sono solo alcuni degli aspetti che caratterizzano la quotidianità di queste persone, e che dimostra quanto sia urgente trovare una soluzione urgente per il popolo siriano.

E’ proprio da questa consapevolezza che nasce la Proposta di Pace per la Siria, una richiesta che si articola in sei punti e che Sheik Abdo ha delineato bene nella seconda parte dell’incontro: la fine della guerra, l’aiuto alle vittime con assistenza e creazione di zone neutre, la lotta al terrorismo, il raggiungimento di una soluzione politica e “la creazione di un Governo di consenso nazionale che rappresenti tutti i siriani nelle loro diversità e ne rispetti la dignità e i diritti”. Tale proposta, ha sottolineato Sheik Abdo, è nata dagli stessi siriani ora profughi in Libano e non è fatta in quanto oppositori del regime, ma in quanto cittadini che vogliono la pace per il loro paese.

La mia aspettativa per oggi è di portare a voi la voce di questa gente che non è ascoltata: qui non sto parlando da siriano, ma da essere umano, perchè questa guerra riguarda tutti noi.”. L’augurio è che la Siria torni presto ad essere, come si augura Sheik Abdo, un paese “che rappresenti tutti”.

Oltre a questo evento pubblico, grazie al Forum trentino per la pace e i diritti umani è stato possibile far incontrare Sheik Abdo con Carlotta Sami, rappresentante dell’UNHCR per il Sud Europa che si trovava a Trento in occasione della presentazione del libro “Anche Superman era un rifugiato”. I due hanno quindi avuto modo di conoscersi e di discutere insieme sulla difficile situazione del popolo siriano, nella speranza che l’Onu possa appoggiare ufficialmente la proposta di pace.

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FridaysForFuture: la marcia globale per il clima

Pensiamo che il problema del cambiamento climatico non interessi a nessuno?
L’evento Fridays For Future ci ha dimostrato che non è così.

Venerdì 15 marzo anche Trento si è unita allo sciopero globale contro i cambiamenti climatici per dire a una voce sola che non possiamo più fare finta di niente: le conseguenze dell’inquinamento prodotto dall’uomo sono evidenti, e se non cambiamo ora il nostro stile di vita rischiamo di distruggere il nostro pianeta.

L’iniziativa, avvenuta contemporaneamente in molte città in tutto il mondo, è stata ispirata dalle azioni di Greta Thunberg, la sedicenne svedese che si sta facendo portavoce della battaglia per la sostenibilità ambientale.

Nel corteo, che secondo alcune stime ha superato le 5 mila persone, c’erano famiglie, associazioni, singoli cittadini, ma soprattutto tanti, tantissimi giovani: dall’asilo all’università, studenti provenienti da varie zone della Provincia sono usciti dalle aule per affermare che il loro futuro è inevitabilmente legato a quello del pianeta, e che distruggere l’uno significa distruggere l’altro.
Partendo da via Verdi, la marcia ha fatto il giro della città e si è conclusa in piazza Duomo, accompagnata da musica, cartelloni e striscioni con gli slogan più vari, ma tutti con un chiaro messaggio: basta parole, è ora di passare ai fatti.

E a dimostrazione del fatto che dell’ambiente bisogna prendersene cura in ogni momento, in coda alla manifestazione dei ragazzi volontari pulivano le strade, armati di guanti e sacchi della spazzatura.

Per vedere gli slogan degli studenti, scorri la gallery!

Agorà degli studenti: una giornata all’insegna della partecipazione studentesca

 

Secondo l’articolo 2.4 dello Statuto delle studentesse e degli studenti, “lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola”, dialogando con essa “in tema di programmazione e definizione degli obiettivi didattici, di organizzazione della scuola, di criteri di valutazione, di scelta dei libri e del materiale didattico”.

Proprio per rendere effettivo questo diritto (e dovere), nel 2018 è nato da un’idea e voglia di impegnarsi di Tommaso e Ginevra, due studenti del liceo,  Tapas, il Tavolo di Partecipazione Studentesca formato da studenti, rappresentanti della Consulta Studentesca, il Consiglio provinciale Giovanile, il Tavolo delle Associazioni Universitarie, il CST, il Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani e il Muse. Questo Tavolo vuole essere uno strumento di coordinamento e di supporto tra le varie realtà che vogliono mettere al centro lo studente e il suo ruolo attivo nelle realtà scolastiche.

E’ da questa ambizione che è nato Agorà degli studenti, un evento che si è svolto il 21 gennaio presso il Muse e che ha visto coinvolti i rappresentanti degli studenti di circa 38 istituti superiori della Provincia: lo scopo è quello di migliorare e favorire la partecipazione attiva all’interno delle scuole secondarie di secondo grado attraverso momenti di formazione e di scambio di buone pratiche.

La parola d’ordine è stata quindi condivisione: durante tutta la giornata infatti gli studenti rappresentanti hanno avuto modo di condividere idee, progetti, difficoltà, limiti e spunti di miglioramento attraverso la modalità del Word Cafè e del Ted che hanno stimolato a vivere attivamente la discussione sul tema della rappresentanza.
Altro momento centrale è stato la “Fiera delle Idee”, uno spazio in cui oltre al confronto fra studenti, diverse associazioni della Provincia hanno proposto ai rappresentanti percorsi concreti da attuare all’interno delle classi o durante le assemblee d’istituto, rafforzando una connessione positiva tra istituti e realtà del territorio.

La giornata si è poi conclusa con un momento collettivo in cui ogni rappresentante si è preso un impegno, un obiettivo che cercherà di realizzare nel proprio istituto per migliorare ed arricchire la vita degli studenti con una motivazione nuova nata grazie a questa giornata.

Anche se l’Agorà degli studenti si è conclusa, non si è concluso il ruolo di Tapas: l’importanza di investire sulla partecipazione studentesca resta centrale per il Tavolo e questa giornata non è che il punto di partenza di un percorso destinato a continuare nel tempo.

VICINO ORIENTE: TRACCE DI NON VIOLENZA IN CONTESTI DI GUERRA

Il Forum trentino per la pace e i diritti umani ha ospitato Hussain Shaban, professore e vicerettore dell’Università della nonviolenza e dei Diritti umani a Beirut, in un incontro di confronto e dialogo con Massimiliano Pilati, presidente del Forum, e Adel Jabbar, relatore e traduttore del dibattito.

Il professore ha come obiettivo quello di divulgare la cultura della nonviolenza attraverso studi e ricerche accademiche, tesi universitarie, formazioni di insegnanti e professori ma anche di uomini di religione e politici. Egli ha sottolineato l’importanza dell’educazione di giovani per sostenere la cultura della nonviolenza proprio per questo, in Libano, la materia è stata introdotta in tutti i gradi e ordini scolastici.

Shaban divulga la cultura della nonviolenza come strumento per agire nei nostri giorni, caratterizzati da un agire e un pensiero contrario, questa filosofia include il dialogo, la convivenza, la pace e l’attenzione ai diritti umani. Una società, come quella del Vicino Oriente, caratterizzata da disuguaglianze economiche e sociali, estremismo, fanatismo e integralismo diventa terreno fertile per pratiche e ideologie violente. Più le società sono arretrate più le pratiche violente possono radicarsi; è bene capire, secondo Shaban, che l’unico criterio per misurare lo sviluppo e il progresso di un territorio è il riconoscimento o meno dei diritti umani. Chi esercita ideologie violente – afferma il professore – fa del male non solo agli altri, togliendo loro umanità, ma anche a se stessi andando a diminuire la propria (e altrui) dignità umana.

Purtroppo queste ideologie non sono diffuse solo nelle società arabe, anche in quelle occidentali la pratica della violenza è diffusa: i mezzi utilizzati sono quelli di informazione e i mass media che, non presentando le notizie in modo oggettivo, o presentandone solo una parte, diventano strumenti che incitano alla violenza e all’odio e soprattutto raggiungono le persone con un estrema facilità. Per affrontare tale situazione Shaban indica che la volontà e la coscienza sono gli strumenti nonviolenti che si possono utilizzare per opporsi alla violenza diffusa: “strumenti giusti per obiettivi giusti, il fine fa parte del mezzo. Non c’è pace con la violenza, con le disuguaglianze e senza dialogo. Tramite la cultura della nonviolenza si possono affrontare situazioni anche critiche perseguendo la pace, l’uguaglianza e i diritti di tutte le persone”.

70° dichiarazione universale dei diritti umani

 

Il 10 dicembre 2018 ricorre il 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Le varie realtà che in Trentino operano sui diritti umani nelle varie accezioni stanno predisponendo una serie di iniziative che rientreranno in un’unica cornice identificabile dal logo DIRITTI DOVERI, prodotto dal Sistema bibliotecario trentino.

Come Forum trentino per la pace e i diritti umani collaboriamo alla creazione di questo importante calendario che vuole divenire una vera e propria staffetta di eventi sul territorio provinciale.

Il fulcro è rappresentato dalla Maratona di lettura che  invita tutti i cittadini a partecipare  il 9 e 10 dicembre in sala Depero di Piazza Dante, per riflettere sul valore universale dei diritti dell’umanità e sulla necessità di declinare accanto ad essi i doveri di umanità.

L’iniziativa proposta dal Sistema bibliotecario trentino e dall’Ufficio provinciale competente, non vuole essere celebrativa ma intende proporsi come occasione di riflessione sulla validità universale dei diritti proclamati dall’Assemblea delle Nazioni Unite nel 1948 e sulla necessità di declinare, accanto ai diritti, i doveri di umanità.

Vuoi proporti per la maratona di letture?

Iscriviti qui

 

Vuoi tenerti aggiornato sull’iniziativa in generale e sugli eventi ?

https://www.cultura.trentino.it/Biblio/Rubriche2/70-dichiarazione-universale-dei-diritti-umani

 

per informazioni ulteriori scrivere a:

dirittidoveri2018@gmail.com o a biblio@provincia.tn.it

Rinnovo Assemblea del Forum trentino per la pace e i diritti umani per la XVI Legislatura


Con il termine della XV Legislatura vi è la necessità di rinnovare l’Assemblea del Forum trentino per la pace e i diritti umani. Tutte le associazioni, “vecchie e nuove”, che intendano farne parte per la XVI Legislatura devono fare richiesta ufficiale entro la scadenza ultima del 20 dicembre 2018. 

 

Indicazioni pratiche per il rinnovo dell’assemblea

 

La procedura di rinnovo dell’assemblea del Forum trentino per la pace e i diritti umani è avviata all’inizio della XVI legislatura provinciale.

A partire da subito tutte le associazioni e i comitati che intendano far parte dell’Assemblea del Forum trentino per la pace e i diritti umani per la XVI legislatura dovranno presentare la loro richiesta di adesione all’assemblea entro e non oltre il 20 dicembre 2018.

Richiesta di adesione dell’Associazione o comitato

La richiesta di adesione va mandata entro il 20 dicembre utilizzando il modulo ARichiesta di adesione“, consultabile al seguente link

https://www.consiglio.provincia.tn.it/presso-il-consiglio/forumpace/Documents/Mod.%20A%20-%20richiesta%20di%20partecipazione%20delle%20associazioni%20.pdf

 

Informazioni più dettagliate sulla procedura di rinnovo dell’assemblea del Forum trentino per la pace e i diritti umani potete consultare la pagina

https://www.consiglio.provincia.tn.it/presso-il-consiglio/forumpace/Pages/rinnovo-assemblea.aspx

Per eventuali richieste di chiarimenti:

segreteria servizio assistenza aula e organi assembleari
telefono: 0461-213290

 

Fino ad insediamento ufficiale della nuova Assemblea della XVI Legislatura, che avverrà ad inizio primavera, resteranno in carica  Assemblea , Consiglio della pace e Presidente della XV Legislatura.