Sono aperte le candidature per il nostro nuovo progetto di Servizio Civile dal titolo “Coltivare i diritti per far crescere la pace”, che inizierà a settembre 2024 e durerà 12 mesi.
La scadenza per le candidature è stata fissata il giorno lunedì 29 luglio alle 23:59; la valutazione attitudinale si svolgerà nei giorni seguenti, preferibilmente in presenza.
Il Forum trentino per la pace e i diritti umani, grazie a un progetto del bando di Servizio civile universale provinciale (SCUP), indetto dalla Provincia autonoma di Trento, potrà ospitare per dodici mesi unǝ giovane dai 18 ai 28 anni presso la propria sede. C’è tempo fino al 28 gennaio 2024 per presentare domanda.
Il progetto di Servizio Civile “Contribuire al cambiamento, comunicare una cultura di pace 2.0” è destinato a tuttɜ quellɜ giovani impegnatɜ e motivatɜ che desiderano approcciarsi in maniera diversa al mondo del lavoro e contribuire attivamente alla promozione dei valori della pace e dei diritti umani nella comunità trentina. Il progetto, in partenza a marzo e della durata di dodici mesi, rappresenta l’occasione per immergersi in un contesto stimolante e per comprendere come opera una realtà inedita per il contesto istituzionale nazionale.
Il Forumpace, infatti, un organismo incardinato presso il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento, è stato creato nel 1991, in un contesto socio-politico caratterizzato da una guerra sanguinosa, per promuovere e diffondere una cultura di Pace. Da allora il Forum si è evoluto, abbracciando anche altre questioni, la parità di genere, l’uguaglianza, l’accoglienza, l’educazione alla cittadinanza globale, ma non ha mai smesso di coinvolgere, informare e sensibilizzare la comunità trentina.
Il progetto nel dettaglio
Nel corso dei dodici mesi, lǝ giovane in Servizio Civile avrà l’opportunità di partecipare attivamente alle iniziative dell’Ente, concentrandosi in particolare su quattro aree di attività, con un focus prioritario, ma non esclusivo, sulla comunicazione:
Creazione di contenuti divulgativi, comunicazione delle attività dell’ente e di quelle delle associazioni parte dell’Assemblea del Forumpace;
Co-progettazione di attività ed eventi con le associazioni del Forum, gruppi di giovani, scuole ed enti locali;
Programmazione e partecipazione ad eventi;
Gestione Ordinaria delle attività del Forumpace per contribuire al funzionamento quotidiano dell’Ente.
In particolare, per quanto riguarda le attività di comunicazione, lǝ giovane in Servizio Civile si occuperà della creazione di contenuti e di campagne di sensibilizzazione, della gestione dei profili social, del nuovo sito del Forumpace e degli strumenti di comunicazione interna.
Il progetto, infine, attraverso un percorso di formazione specifico di 53 ore, mira a fornire competenze utili per la vita personale e professionale dellǝ giovane in Servizio Civile. Tra queste figurano la pianificazione e l’implementazione di una strategia comunicativa, la scrittura di testi e la creazione di contenuti con media comunicativi innovativi, l’organizzazione di percorsi di sensibilizzazione online e offline e la gestione progettuale . Al termine del percorso, inoltre lǝ giovane avrà consolidatosoft skill trasversali fondamentali, come la capacità di parlare in pubblico, la comunicazione nonviolenta, la gestione degli impegni e delle mansioni da svolgere e il lavoro di gruppo.
Per maggiori informazioni è possibile consultareil portale dello SCUP, navigare sulla pagina del nostro progetto o contattare il coordinatore del Forumpace (Riccardo Santoni, Forumpace – 3351797117).
Il Forumpace ha presentato un nuovo progetto di servizio civile. “Far parlare di pace e di diritti” ha lo scopo di coinvolgere un/a giovane nelle attività del Forum e, in particolare, nel lavoro con giovani e scuole.
Il progetto darà la possibilità al/la giovane di conoscere tanto la dimensione istituzionale quale quella associativa del Forum ma, soprattutto, gli/le darà modo di mettersi alla prova, di approfondire e sviluppare strumenti per diffondere la cultura della pace e dei diritti attraverso azioni e progetti pensati e costruiti insieme a studenti e studentesse.
Lo scopo dell’intero progetto è quello di elaborare strumenti condivisi e finalizzati a costruire comunità più coese, consapevoli e solidali, capaci di non pensare progetti “per i giovani” ma soprattutto “con” loro, attraverso l’attivazione di processi partecipativi e dal basso.
Questi percorsi non nascono dal nulla ma sono il frutto del lavoro che il Forum ha avviato già da molto tempo: il Forum va a scuola è la sezione in cui raccontiamo questi progetti, dalle Visite Consiglioad OTIUM passando per il lavoro con le Assemblee di istituto o a progetti come Supereroi reali.
La terza edizione di OTIUM ha avuto tanti significati diversi: tornare a riempire i parchi con sedie e transenne, musica e dibattiti, incontri e imprevisti è stato il modo per sfogare quello che troppa DAD aveva imprigionato ma non sconfitto. Durante tutto il percorso di avvicinamento, le ragazze e i ragazzi che hanno immaginato questa edizione di OTIUM hanno messo in campo, ancora una volta, tanta forza di volontà e una buona dose di incoscienza.
Un percorso e non un singolo evento: in questo sta il valore aggiunto di OTIUM. Da una parte, lo scambio di esperienze e sensibilità tra studenti e studentesse, associazioni ed enti coinvolti. Dall’altra, la capacità di costruire un gruppo al di là della distanza imposta dalla pandemia.
A un mese da OTIUM 2021, quello che è rimasto di tutte le riflessioni fatte è il disallineamento – tra generazioni, tra punti di vista, tra sensibilità – ma anche l’enorme potenzialità: in un Paese che non è fatto per i giovani, trovare spazi di co-progettazione pensati per dare una progressiva autonomia a chi li partecipa è la strada maestra per rompere questa barriera, per smettere “pensare ai giovani” e di iniziare a “pensare con i giovani”.
Questi i temi al centro degli incontri che hanno animato il pomeriggio del 6 giugno, questo il senso della progettazione che ha dato vita a quella giornata: ecco il senso della chiacchierata con Jakidale sul contro-esempio dei giovani. Un contro-esempio rispetto al discorso dominante, che va oltre i “fannulloni”, oltre l’idea che non sia lavoro quello che in tanti stanno sperimentando grazie all’online. “La creatività, se sei limitato, ragiona ancora di più” osserva Jakidale, “la rivoluzione digitale, adesso è molto più possente: se prima avere un profilo social era una cosa in più, se la gente non può uscire di casa è una cosa fondamentale averlo“.
E questo, nella sua esperienza, riguarda tanto l’obiettivo quanto, soprattutto, il percorso: “il percorso ti dà tanto: non ti insegna tanto la cosa pratica ma ti insegna il modo di ragionare, il modo di fare, che è la cosa fondamentale“.
Accanto al percorso, il dialogo: la scuola e la politica sono state al centro degli altri due appuntamenti del pomeriggio. Mattia Bombardelli e Matteo Saudino hanno discusso con le ragazze e i ragazzi di OTIUM su come sta la scuola, dopo la pandemia ma non solo. “Proprio perché oggi le scienze sono ultraspecialistiche c’è bisogno di pensare alla complessità” osserva Saudino, “alla fine puoi avere una montagna di soldi, puoi avere mille conoscenze specifiche ma se non hai la capacità di guardare l’insieme, rimani povero”.
E in questa complessità ci sta anche l’uso del digitale a scuola: “il digitale, fuori, c’era già a tutti i livelli: c’era una specie di dissonanza tra la presenza massiccia del digitale a più livelli e l’assenza a scuola. Poi siamo passati ad un eccesso inverso, con la pandemia, in cui tutto è diventato digitale: la scuola italiana ha fatto un salto in avanti che avrebbe richiesto 10 anni, nell’uso delle tecnologie. Adesso è fondamentale riequilibrare: tornare ad una situazione in presenza in cui il digitale permane, non sparisce. Direi più digitale e più presenza“.
“Il digitale è fondamentale”, concorda Saudino “non solo come strumento ma come punto di vista da cui guardare il mondo. Il problema è l’equilibrio: la tecnologia è uno strumento e non un fine, ce lo insegna la storia”. E continua: “tutti gli strumenti, a loro volta, non sono neutri: uno strumento passa nelle mani dell’essere umano. Bisogna ribadirlo: durante la pandemia alcuni, come sacerdoti della tecnologia, pontificavano su un nuovo mondo che si apre. Ogni mondo nuovo, come ci insegna Huxley, è pieno di zone d’ombra. La tecnologia va umanizzata, ecologizzata e va, soprattutto, indirizzata politicamente verso l’emancipazione, la libertà, la crescita personale, culturale delle persone, dentro una rete di diritti e di uguaglianza”.
Riflettere di digitale, tecnologia e del loro utilizzi chiama in causa una riflessione sui contenuti che si trasmettono: “ci sono tante cose che facciamo che sono importanti e dobbiamo continuare a fare”, osserva Bombardelli, “ma ci sono anche tantissime altre tematiche ugualmente importanti che a scuola non entrano, in questo momento, provocando dei danni al Paese, anche significativi. […] Ormai siamo arrivati al punto in cui non è più tanto importante imparare tanti dati perché l’accesso ai dati è diventato molto semplice al giorno d’oggi. Abituiamo gli studenti a valutare i dati che trovano, usarli in maniera intelligenti, fare collegamenti, dedicarsi al problem solving, lavorare sulle soft skills – tipo la comunicazione: quelle sono le cose più strategiche, il favore più grande che possiamo fare ai ragazzi”.
E di politica e del modo in cui pensa più “ai giovani” che “con i giovani” si è parlato con il Sindaco di Trento, Franco Ianeselli, e il Rettore Flavio Deflorian: un dibattito serrato, aperto e franco tra punti di vista a volte molto diversi, spesso in difficoltà a trovare punti di contatto. I temi caldi, dal lavoro all’orientamento universitario alla movida, sono stati affrontati proprio a partire dalle difficoltà di coinvolgimento e da una più generale crisi nella capacità delle istituzioni di ascoltare e rappresentare gli interessi delle persone più giovani.
Un dibattito che si è chiuso con una promessa: quella di tenere aperti i canali di comunicazione, di mantenere appuntamenti in cui aggiornarsi, in cui continuare a discutere e costruire una comunità larga, accogliente, attenta, capace di tornare a rappresentare gli interessi, i bisogni e i desideri di tutte e di tutti.
Avere vent’anni è una rassegna e un’occasione, pensata da ARCI del Trentino, libreria due punti, CGIL del Trentino, Cantiere 26, Forumpace, Comuni di Trento, Brentonico e Arco, per riflettere ancora – a 20 anni dall’estate 2001 – sui fatti di Genova. Per farlo, il 9, 10 e 11 luglio prossimi passerà dal Trentino lo spettacolo teatrale “20 ANNI. Cronache di inizio millennio dal G8 di Genova“, una produzione di Area Teatro che ripercorre quei giorni.
Per una generazione (o più di una) Genova è sinonimo dell’estate del 2001, delle giornate di mobilitazione contro un certo modello di globalizzazione rappresentato dal G8 ospitato dall’assetto urbanistico angusto e frammentato del capoluogo ligure.
Impegno e speranza. Incontro e impegno. Dolore e frustrazione.
Per quelle successive – partendo proprio da chi oggi ha vent’anni, o meno – quel periodo dice relativamente poco, come sormontato da fatti immediatamente successivi (l’attacco alle Torri Gemelle su tutti) e annegato da due decenni carichi di crisi, di tensioni, di rivolgimenti storici.
Per questo, da diverse settimane abbiamo attivato un percorso di co-progettazione con alcune associazioni di giovanissimз che si concretizzerà con l’evento di apertura di questa rassegna, Essere movimento (venerdì 9 luglio, ore 18, al parco della Clarina): un momento di riflessione, un’assemblea aperta basata su un appello che le ragazze e i ragazzi hanno elaborato.
Non si tratta “solo” di ricordare – anche se di memoria abbiamo assoluto bisogno – ma di riflettere collettivamente su ciò che è stato e su ciò che potrebbe e dovrebbe essere, nel momento in cui ancora troppe sono le ingiustizie (sociali, economiche e ambientali) che attraversano il tempo che viviamo e dall’altro lato emergono nuove e diverse forme di partecipazione e attivazione che tentano di porvi rimedio.
Perché un altro mondo non solo è possibile, è necessario.
Si avvicina il 20esimo anniversario del G8 di Genova.
Noi, lì, non c’eravamo: siamo un gruppo di ragazze e ragazzi della generazione Z attivi tra rappresentanza studentesca, associazioni, nel nostro quotidiano.
Siamo state e stati coinvoltз da Forumpace, Arci del Trentino e dalla libreria due punti, insieme ad alcune ricercatrici e alcuni ricercatori dell’Università di Trento perché un anniversario ha più senso se è memoria viva e vivente, analisi di quello che è stato, che è e che sarà.
I fatti di Genova sono stati lo spartiacque di una generazione che non è la nostra ma che, in qualche modo, hanno influenzato anche noi. Genova ha mille significati: lo scopo di questo appello è raccoglierli e condividerli in un’assemblea pubblica venerdì 9 luglio dalle 18.00 alle 19.30, al parco della Clarina (giardino Maria Teresa d’Asburgo).
Istruzioni per l’appello:
* Cos’è per te il movimento? Per raccontarcelo, ci sono tre modi.
Puoi trovare dei cartelloni, alla libreria due punti e al Café de la Paix, dove scrivere la tua parola, le tue parole. Se vuoi puoi firmarti con nome ed età.
Puoi passare dai profili Instagram del Gruppo Giovani di Amnesty Trento, di Polieticus, di UDU Trento e della Rete degli Studenti Medi di Trento, oltre che da quelli del Forumpace, di ARCI del Trentino e della libreria due punti, e rispondere alle storie che pubblicheremo giorno per giorno.
Puoi scriverci, su Facebook, Instagram o via mail e inseriremo noi le parole.
* Per restare aggiornatз sulle parole raccolte visita il padlet.
* Vieni a raccontarci la tua parola e a sentire quelle degli altri venerdì 9 luglio alle 18.00 al parco della Clarina: ti aspettiamo!
Delle ragazze e dei ragazzi di Polieticus vi parliamo da tempo: abbiamo visto nascere il progetto, comporsi i campus, rafforzarsi, dialogare con tante e tanti.
Quest’anno il progetto cresce ancora e per farlo c’è bisogno del contributo di tuttз: per farlo, hanno attivato una campagna di crowdfunding attraverso la piattaforma di Produzioni dal Basso.
Contribuisci a creare uno spazio di socialità, divertimento e confronto, investi oggi nei protagonisti del domani!
Campagna di crowdfunding di polieticus
Sostenere questi progetti, economicamente ma non solo, è fondamentale: certo, perché le risorse sono centrali per garantire una formazione di qualità, innovativa e accessibile a tuttз.
Ma anche perché sostenere progetti come questo è un passaggio fondamentale per avere un contesto territoriale, una comunità più attenta, consapevole, capace di mettere a sistema le sue energie e risorse.
Polieticus non è il solo progetto che si (pro)pone questo obiettivo: ve ne abbiamo segnalati altri, continueremo a farlo. Sostenerli è centrale: per un Trentino più coinvolgente, attento, inclusivo, sostenibile.
Cosa possiamo fare per sostenere Polieticus?
Puoi contribuire a Polieticus con una donazione, per supportarci nella realizzazione dell’offerta formativa del campus.
Dal 2019, OTIUM è il progetto con cui il Tavolo per la Partecipazione Studentesca coinvolge e attiva decine di ragazzз con un percorso di formazione e costruzione di gruppo per elaborare il presente attraverso le lenti di chi sta frequentando le scuole superiori. Oggi anche il nostro presidente Massimiliano Pilati ha partecipato alla conferenza stampa di lancio dell’evento, nella Sala di via Calepina della Fondazione Caritro, ente finanziatore dell’iniziativa.
OTIUM è un evento sulla cittadinanza attiva ma è anche – e soprattutto – il lavoro di co-progettazione che vede studenti e studentesse lavorare con i propri docenti e le proprie scuole (Liceo Rosmini, Liceo Galilei, Liceo Da Vinci) e con una serie di enti (Comune di Trento, MUSE, Forum della Pace) e di associazioni (UDU, UNITiN, Entropia), in una posizione di parità e collaborazione.
La giornata conclusiva del progetto, che si svolgerà il 5 giugno al MUSE, prevede un pomeriggio di incontri in cui riflettere e ragionare , dal controesempio deз giovanз, con Jakidale, ai temi legati alla trasformazione della scuola con Matteo Saudino e Elia Bombardelli; dai temi della sessualità e delle identità in cambiamento, con un laboratorio curato da Alessia Tuselli, al modo in cui i giovani vedono la politica (e l’università, e gli investimenti,…) e in cui la politica troppo spesso non vede i giovani, con il Sindaco Franco Ianeselli e il Rettore Flavio Deflorian.
Il tutto sarà alternato da musica, con moltз artistз localз coinvoltз e con il concerto finale con Maggio e Tredici Pietro.
Un evento che guarda alla città e che con la città intende dialogare: Non è un Paese per giovani, il claim di quest’anno, che punta proprio a questo. Ad aprire, in maniera provocatoria e sfidante, uno spazio di confronto, di incontro, di scontro generativo, a testimonianza che la voce deз giovanз ha presente la necessità di interpretare i venti del cambiamento che è in atto.
In Via Belenzani e in P.zza S.Maria Maggiore, nei giorni dal 4 al 6 giugno, saranno esposti – nell’ambito delle attività del Festival dell’Economia – dei pannelli che spiegheranno cos’è OTIUM 2021 e coinvolgeranno i passanti attraverso domande inerenti il tema di quest’anno