Vent’anni dopo, vent’anni indietro?

I vent’anni dagli attentati dell’11 settembre sono, oggi, carichi di molti e diversi significati evidenti agli occhi di tutti: questa sembra essere una traccia comune a tutto il 2021, anno denso di ricorrenze legate alle trasformazioni che hanno caratterizzato il mondo e le nostre comunità nel recentissimo passato (i 30 anni dalla guerra nei Balcani e dalla nave Vlora, i 20 anni dal G8 di Genova, dall’11 settembre e dall’avvio della guerra in Afghanistan, i 10 anni dalle Primavere Arabe, solo per citare alcuni di questi eventi).

Tutte queste ricorrenze sono un’occasione per fare valutazioni, riconoscere errori e capire come interpretare un presente profondamente inciso da questi cambiamenti per progettare un futuro che sappia trasformare le sorti delle nostre società, dallo sfruttamento all’uguaglianza, dalla violenza – della guerra, delle disuguaglianze, del razzismo, delle discriminazioni – ad una pace concreta, fatta di relazioni solide, di conflitti capaci di generare società migliori.

L’insieme di queste considerazioni, nell’anno del Trentennale del Forumpace, hanno portato a realizzare percorsi di approfondimento e riflessione, e a mettere in campo iniziative a sostegno di tutte e tutti coloro che si stanno adoperando concretamente tanto nella costruzione di una coscienza collettiva su questi temi quanto a salvare vite.

Il Forumpace rinnova il proprio appello affinché le istituzioni locali, nazionali ed europee si adoperino attivamente per realizzare corridoi umanitari in tutti quei contesti in cui le guerre, la povertà, i disastri climatici hanno reso impossibile una vita dignitosa.

Quello che sta accadendo in Afghanistan, è legato alle battaglie per la giustizia sociale, per la lotta contro ogni discriminazione e violenza, per l’impegno a rendere accessibili, a tutte e tutti, i servizi che sono diretta espressione dei diritti di ciascun essere umano.

Rifletteremo insieme su questi temi sabato 11 settembre alla Campana dei Caduti di Rovereto. Qui di seguito il programma completo


11 settembre 2021, ore 11.00

Rovereto, Campana dei Caduti

Incontro con i giornalisti – Vent’anni dopo, vent’anni indietro?

Interverranno:

Arianna Miorandi, Consigliera comunale delegata alla cooperazione

Paolo Mirandola, rappresentante della Fondazione Campana dei Caduti

Massimiliano Pilati, Presidente del Forum trentino per la pace e i diritti umani

Andrea Morghen, Direttore Associazione Bianconero

Barbara Gallo, giornalista specializzata e collaboratrice di IRIAD – Archivio Disarmo

Emanuele Giordana, giornalista, presidente di Afgana e direttore editoriale del portale atlanteguerre.it

Tehseen Nisar, collaboratrice di South Asian Democratic Forum, Università LUISS e con i media del Pakistan.


11 settembre 2021, ore 20.00

Rovereto, Campana dei Caduti

Vent’anni dopo, vent’anni indietro?

Promosso da Associazione Bianconero e Forumpace in collaborazione con Fondazione Campana dei Caduti, 46°Parallelo/Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo 

Il ventennale dell’11 settembre e della guerra in Afghanistan, iniziata il 7 ottobre 2001, coincide con la fine della presenza occidentale nel Paese e con il ritorno al potere dei Talebani, in drammatico contrasto con le attese di una transizione annunciata come ‘naturale’. Le domande sono inevitabili: cosa è cambiato in questi vent’anni, in Occidente come in Asia Centrale? Che conseguenze ha avuto la retorica dello “scontro di civiltà”? Quali risultati promettevano e quali, invece, hanno raggiunto questi 20 anni di guerra? Cosa sarà dei diritti e delle conquiste ottenute dal popolo afgano? Come interpreteremo i prossimi 20 anni e quali attori globali ne saranno i protagonisti? 

Saluti istituzionali: 

Francesco Valduga, Sindaco di Rovereto

Paolo Mirandola, rappresentante della Fondazione Campana dei Caduti

Massimiliano Pilati, Presidente del Forum trentino per la pace e i diritti umani

Andrea Morghen, Direttore Associazione Bianconero

Ne parleranno Barbara Gallo, giornalista specializzata e collaboratrice di IRIAD – Archivio Disarmo; Emanuele Giordana, giornalista, presidente di Afgana e direttore editoriale del portale atlanteguerre.it; Tehseen Nisar, collaboratrice di South Asian Democratic Forum, Università LUISS e con i media del Pakistan.


Alle ore 21.30 seguirà i rintocchi della Maria Dolens

Per prenotazioni: https://forms.gle/efRhuBzarxrzCE5K7

Per accedere è necessario il Green Pass.

Quale futuro per il popolo afgano?

Gli eventi che hanno riportato l’Afghanistan al centro del dibattito pubblico mondiale a partire dal 15 agosto scorso interrogano profondamente anche le nostre comunità.

Quale futuro per il popolo afgano? è un momento pensato per ragionare su tutto questo: martedì 7 settembre, dalle 18 alle 20, al Cortile dei Poeti, Alidad Shiri e Andrea Nicastro dialogheranno, moderati da Fausta Slanzi, su quello che è l’Afghanistan oggi, su ciò che è stato negli ultimi 20 anni, su quello che sarà nel prossimo futuro.

Con la presa di Kabul da parte dei Talebani e l’acuirsi della crisi umanitaria in Afghanistan, come Forumpace abbiamo preso posizione chiedendo di fermare i rimpatri e di predisporre corridoi umanitari lungo tutte le rotte migratorie, una posizione che si collega alle molte altre assunte in questi anni di infinita emergenza dettata da guerre e conflitti, calamità naturali e disastri, in Afghanistan e in gran parte del mondo.

Accanto a questa presa di posizione, è necessario continuare nell’opera – costante e faticosa – di garantire informazione, di sensibilizzare le nostre comunità per mantenere l’attenzione su quello che sta avvenendo in Afghanistan, 20 anni dopo l’11 settembre, l’invasione dell’Afghanistan e il conflitto che ha portato alla destituzione temporanea dei talebani.

Per tutte queste ragioni, il Forum trentino per la pace e i diritti umani, il Comune di Trento e il Nodo Trentino della Rete “in Difesa di” vi invitano ad un incontro di approfondimento sul tema per capire cosa è successo in questi anni e in queste ultime settimane, cosa ha portato l’arrivo e l’insediamento dei talebani e cosa sta succedendo alla popolazione civile, soprattutto alle donne, bambini e minoranze.

Programma

Saluti istituzionali dell’Assessora Elisabetta Bozzarelli e di Massimiliano Pilati, Presidente del Forum trentino per la pace e i diritti umani

Intervento di 

Andrea Nicastro – inviato speciale del Corriere della Sera in Afghanistan, primo giornalista italiano ad entrare a Kabul nel 2001

Alidad Shiri – giornalista 

Introduce e modera

Fausta Slanzi – giornalista

A causa dei posti limitati è suggerita la prenotazione tramite link: https://forms.gle/bJGyEBVrbZ38YaHYA 

La prenotazione sarà riservata fino a 5 minuti prima dell’inizio dell’evento. Dopo di che, i posti torneranno disponibili senza prenotazione.

Per accedere è necessario esibire il Green pass.

La rotta più lunga

Sono trascorsi quasi sei anni dall’estate del 2015, quando un milione di profughi passò da una nuova rotta migratoria, la Rotta Balcanica, e bussò alle porte d’Europa chiedendo rifugio. La politica difensiva adottata in questi anni da molti paesi europei ha coronato di chilometri di filo spinato i confini dell’Ue, potenziato la repressione della polizia di frontiera, creato dei giganteschi campi di confinamento legalizzati, quali gli hotspot, dove la vita dei migranti è al limite dell’umano, e lasciato senza alternative migliaia di persone come è avvenuto questo inverno a Lipa, in Bosnia e Erzegovina.

Quanto avviene lungo la rotta balcanica ci riguarda da vicino, sia per quello che sta succedendo lungo i Balcani sia per il fatto che quella rotta non si interrompe a Trieste ma prosegue, ininterrotta.

La campagna Cambiamo Rotta! è stata pensata per queste ragioni: a Lipa, a Bihac, in Bosnia, l’obiettivo è quello di realizzare alcune infrastrutture di base per dare sostegno e garantire la sopravvivenza delle persone che attraversano questo viaggio; in Trentino, vogliamo far sì che quante più persone possibili tengano gli occhi aperti. Costruire una fortezza sempre più sofisticata non solo non è la strada su cui continuare a costruire l’Europa ma mette in pericolo i diritti di tutte e di tutti.

Sì, perché quella che chiamiamo “fortezza Europa” è l’affermazione di un sistema – giuridico, politico, culturale – basato sull’idea che «l’universalismo dei diritti all’interno è accettabile se e nella misura in cui lo Stato selezioni in modo rigoroso i nuovi membri della comunità al confine» (M. Savino).

Hard outside, soft inside: questo universalismo di facciata si autoalimenta in un errore diffuso, quello di considerare le attuali modalità di migrazione dal Sud al Nord del mondo come le uniche possibili e, perciò, immutabili.

Un’idea, questa, che a lungo andare va a ledere il nocciolo essenziale dei diritti, spiana la strada alla (ri)emersione del nazionalismo, mina le fondamenta stesse dell’ordinamento europeo così come immaginato da Ventotene in avanti.


Per contribuire, con la causale PROGETTO BALCANI:   

Opera Diocesana Pastorale Missionaria Cassa Rurale Alto Garda IBAN: IT 28 J 08016 05603 000033300338. Conto corrente postale n. 13870381.  

Per i privati che usufruiscono della DETRAZIONE IRPEF Opera Diocesana Pastorale Missionaria – sezione ONLUS Cassa Rurale Alto Garda IBAN: IT 70 L 08016 05603 000033311172. Conto corrente postale n. 30663371.