Raccontare la solidarietà con Stories d’istanti

Stories d’istanti è un corso/concorso rivolto agli studenti delle scuole superiori del Trentino – licei, istituti tecnici e istituti di formazione professionali della provincia di Trento – e punta sulla voglia di raccontare storie presenti in ciascuno di noi, ma in particolare nei giovani.

Ad organizzarlo è Ipsia, Istituto Pace Sviluppo Innovazione delle Acli del Trentino ODV, ed i temi che intende esplorare sono quelli di cui si occupa quotidianamente questa realtà, in Trentino e nel mondo: solidarietà, accoglienza, cooperazione allo sviluppo, lavoro.

I percorsi proposti ai partecipanti sono due: la scrittura letteraria, o creativa (fino alla stesura di un racconto) e la multimedialità (così come declinata in particolare nel web e nei social network, Facebook, Instagram e quant’altro). Iscrizioni fino al 15 novembre.

Le attività si svolgeranno a partire da novembre 2021, indicativamente nel pomeriggio o nei week end, per non interferire con i normali percorsi scolastici, e potranno essere online o in presenza. La parte formativa si concluderà entro luglio 2022. La premiazione è prevista per settembre/ottobre 2022.

Crediamo inoltre che i giovani oggi abbiano qualcosa da dire, anche su temi come la solidarietà, l’accoglienza, l’emarginazione, il conflitto sociale” si legge nel comunicato stampa. “Questo è un concorso, ma crediamo che la cosa più importante sia partecipare; prima ancora degli esiti finali della competizione e della relativa premiazione, quello che conta è fare un tratto di cammino assieme, confrontandosi, mettendosi in discussione, imparando gli uni dagli altri, e mettendo infine alla prova il proprio talento”.

Contro il ddl Zan, una scelta irresponsabile

Il Forum trentino per la pace e i diritti umani esprime tutto il suo sdegno di fronte alla scelta di affossare il ddl Zan, ieri, al Senato. La rabbia di fronte a questa scelta appartiene a tutti e tutte coloro che credono nei valori antifascisti dell’uguaglianza e della solidarietà e osservano, sgomenti, come per l’ennesima volta una legge di giustizia, contro le discriminazioni o per riconoscere diritti a coloro a cui sono negati, viene fermata con campagne di disinformazione che inquinano i pozzi e rendono il nostro dibattito pubblico ciò che conosciamo.

Il voto segreto ha testimoniato ulteriormente la correttezza di un vecchio adagio per cui la società, spesso, sia “più avanti” delle istituzioni: con 154 voti a favore, 131 contrari e 2 astenuti, un disegno di legge pensato per tutelare persone sistematicamente soggette ad abusi nella nostra società è stato rinviato a data da destinarsi. Una data che, con ogni probabilità, non si presenterà in questa legislatura.

Sebbene si sia parlato più volte in aula di “legge liberticida”, ricordiamo quanto espresso dall’articolo 4 del disegno di legge: “Ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”. Quali libertà vengono messe in pericolo?

Questa norma, tra le più contestate nel corso del dibattito parlamentare, sceglie di tutelare il pluralismo delle idee garantendo sempre e comunque la tutela effettiva contro ogni atteggiamento discriminatorio e violento. Una norma minima, di buon senso, che non dovrebbe essere messa in discussione se non per il timore di veder diminuito un potere che, ad oggi, rimane lo status quo: quello di poter discriminare.

Accanto al dibattito, gli applausi scroscianti che hanno accolto l’esito della votazione sono un’ulteriore pagina surreale della nostra storia parlamentare: una reazione che testimonia l’indifferenza nei confronti di questi temi e sottolinea la loro strumentalità, in questa come in altre stagioni politiche, per scontri che nulla hanno a che vedere con il riconoscimento di tutele o di diritti ma, piuttosto, altri scenari politici, come moltissimi osservatori stanno evidenziando in queste ore.

Come Forumpace, insieme alle nostre associazioni e alle realtà che fanno parte dell’Assemblea, continueremo ad operare, ogni giorno, per realizzare progetti che portino ad una maggiore consapevolezza e che lottino attivamente contro ogni forma di discriminazione: tra questi, siamo parte del progetto INGRID che sostiene e rafforza lo Sportello Antidiscriminazioni di Trento e siamo attivi, insieme al Centro per la Cooperazione Internazionale, nell’elaborazione di uno studio sull’hate speech in Provincia.

Azioni di sistema che continueranno ad affiancarsi al nostro sostegno, sincero e quotidiano, a tutte quelle realtà, a partire da Arcigay del Trentino, che ogni giorno lottano per riaffermare in concreto i valori di uguaglianza e solidarietà posti alla base della nostra Costituzione antifascista, gli stessi cui il ddl Zan fa e farà sempre riferimento.

Massimiliano Pilati

Presidente del Forum trentino per la pace e i diritti umani

Verso Trento “Città in difesa di”

Prosegue il cammino di costruzione di Trento come prima shelter city italiana: un percorso avviato tre anni fa e portato avanti dal Forum della Pace come parte attiva del Nodo trentino della Rete “In difesa di”.

Due incontri, due serate per parlare duri ed attuali come la criminalizzazione della solidarietà e la privatizzazione dei beni comuni.

Due serate con molti ospiti: da Padre Alex Zanotelli che ci parlerà della quotazione in borsa dell’acqua a Francesco Martone, della rete In Difesa Di, che dall’Ecuador testimonia la lotta dei difensori della Terra; da Yohana Lopez di Justicia y Paz Colombia a Francesca Nugnes di PBI, sull’aumento delle violazioni di diritti umani in Colombia, ma anche gli strumenti di organizzazione e resistenza delle comunità; da Stefano Bleggi di Meltin Pot Europa, a RiVolti ai Balcani che ci portano i racconti e le denunce verso chi aiuta migranti e rifugiati in Italia.

E, ancora, i contributi di municipi catalani e della rete REDS di Barcellona, già impegnati come territori In Difesa Di, al fianco di chi difende i diritti nel mondo.

Questo doppio appuntamento chiude la parte seminariale del percorso di costruzione di Trento quale Città in difesa di: durante le due serate verranno aggiunti alcuni tasselli al complesso mosaico in cui ci muoviamo quando parliamo di difesa delle e dei difensori dei diritti umani.

A novembre c’è stata occasione per riflettere sulla forte pressione della dimensione pandemica sull’aumento di minacce e di assassinii mirati contro HRD: in questo doppio appuntamento, invece, saranno la questione della criminalizzazione della solidarietà e la sua connessione con la finanziarizzazione delle risorse, a partire dall’acqua, i temi centrali del dibattito organizzato dalle associazioni del Nodo Trentino, in collaborazione con Centro di Ateneo per i Diritti Umani dell’Università degli Studi di Padova, Terra Nuova, Un Ponte Per , con il contributo dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese e il sostegno della Provincia Autonoma di Trento.

Acqua e solidarietà. Le restrizioni alle azioni di chi difende i diritti umani e i beni comuni

La quotazione in borsa dell’acqua – dello scorso 7 dicembre – è l’emblema della privatizzazione della vita, e viola i diritti umani. E’ direttamente responsabile di guerre, carestie, migrazioni e sfollamenti forzati di intere popolazioni. Chi si oppone all’accaparramento delle risorse vitali, e alla difesa di territori e culture, viene minacciato o ucciso. Chi difende le e gli attivisti, viene criminalizzato. Chi fugge dalle conseguenze della scarsità e della privazione dell’acqua, viene incarcerato, e così, chi si mette coscientemente dalla loro parte.

Un aspetto preoccupante del momento storico che stiamo vivendo, è dunque la criminalizzazione di una solidarietà che possiamo definire militante, attenta alle radici politiche ed economiche dei fenomeni di impoverimento e di conflitto sociale. 

Per una giustizia globale: strumenti ed iniziative

Il focus della seconda parte di seminario, prevista per il 30 aprile, è sul “Laboratorio Colombia” con Peace Brigades International e Justicia y Paz Colombia.

Si analizzeranno soluzioni, pratiche e metodologie verso la costruzione di un osservatorio europeo dei diritti umani e per la giustizia globale, capace di promuovere la diversità culturale e lotta contro la discriminazione, con alternative socioeconomiche trasformatrici.

Educare NonStop

Educare NonStop

Un percorso di formazione e riflessione per aspiranti volontari nel mondo dell’educazione 

 

Nonostante l’emergenza sanitaria, le attività dei volontari non si fermano! Sei un giovane tra i 16 e i 30 anni e hai voglia di supportare le attività delle tante organizzazioni che sul territorio si occupano di bambini e ragazzi? Non perderti questa occasione formativa!

Le attività delle organizzazioni della provincia di Trento che forniscono servizi extrascolastici continueranno anche sull’autunno. Appare chiara la necessità di sostenere gli alunni, che vivono situazioni di fragilità, nel colmare i vuoti provocati dalla sospensione delle attività scolastiche. Per questo, abbiamo pensato ad un corso di formazione per aspiranti volontari che ti permetterà di acquisire competenze utili per facilitare le attività ludico-ricreative e formative rivolte ai bambini e alle bambine in contesti educativi formali e non formali. La formazione sarà svolta in modalità online e alternerà video lezioni, webinar e attività per esercitare le competenze acquisite. A termine del corso riceverai un attestato di partecipazione. 

Il percorso di formazione è proposto da tre soggetti attivi nella provincia di Trento che lavorano nell’ambito della promozione della cittadinanza attiva: il Centro per la Cooperazione Internazionale, il Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani e il Centro Servizi Volontariato Trentino in collaborazione con l’Ufficio Politiche Giovanili del Comune di Trento.

 

IL PROGRAMMA 

La proposta formativa gratuita è realizzata online attraverso lo svolgimento di 3 moduli nell’arco di tempo dal 27 agosto al 10 settembre 2020. Il percorso prevede due moduli strutturati in video-lezioni per approfondire i contenuti teorici, materiali di approfondimento per l’auto-formazione, lo svolgimento di una “attività” per sperimentare quanto appreso e un webinar interattivo dove i partecipanti potranno confrontarsi su problematiche e strategie e valutare gli apprendimenti. Il percorso include inoltre un modulo trasversale, che la/il partecipante svolgerà autonomamente, relativo ad alcuni elementi di base per poter acquisire capacità di lavorare a distanza e sostenere l’apprendimento dell’italiano.

 

MODULO: ESPERIENZE FORMATIVE E RUOLO DEL FACILITATORE 

Partendo dalle proprie esperienze formative le e i partecipanti saranno guidati in una riflessione sugli elementi che qualificano una formazione come efficace, motivante e arricchente. Il modulo introduce le tecniche di base della pedagogia esperienziale e inquadra  la figura del facilitatore per coinvolgere, aiutare e motivare i bambini e le bambine all’apprendimento, all’empatia ed ad instaurare relazioni positive nei contesti formativi.

Il modulo è composto da:

  • webinar che si svolgerà il giorno 1 settembre 2020L’orario sarà comunicato il prima possibile sulla base del numero delle iscrizioni raccolte
  • attività da svolgere in autonomia tra il 27 agosto 2020 e il 3 settembre 2020 (preparazione al webinar, visione di una video lezione, letture di approfondimento, test di autovalutazione)

 

MODULO: SOFT SKILLS, COMPETENZE IMPERDIBILI! 

Il modulo si concentra sullo sviluppo e il rafforzamento di alcune soft skills utili per riconoscere e far emergere le potenzialità di ogni studente/utente. Verrà posta specifica attenzione sull’importanza di queste abilità in relazione alla capacità di lavorare in gruppo e in autonomia. Le e i partecipanti avranno l’opportunità di riflettere sulle loro abilità nelle seguenti aree:

  • gestione  delle emozioni
  • saper comprendere e ascoltare, immedesimarsi in situazioni non familiari, migliorare le relazioni sociali soprattutto nei confronti delle diversità
  • gestire le relazioni e i conflitti
  • essere in grado di indirizzare, motivare e valorizzare gli “utenti”

Il modulo è composto da:

  • webinar che si svolgerà il giorno 8 settembre 2020L’orario sarà comunicato il prima possibile sulla base del numero delle iscrizioni raccolte
  • attività da svolgere in autonomia tra il 3 settembre e il 10 settembre 2020 (preparazione al webinar, visione di una video lezione, letture di approfondimento, test di autovalutazione)

 

I moduli sono a cura di formatrici ed esperte che collaborano con Centro per la Cooperazione Internazionale, CSV Trentino, Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani. I partecipanti saranno affiancati nello svolgimento del corso dai e dalle ragazzi/e in Servizio Civile Universale provinciale presso il Centro per la Cooperazione Internazionale e il Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani.

 

MODULO TRASVERSALE: GESTIONE DELLE DIFFERENZE E APPRENDIMENTO A DISTANZA  realizzato con i materiali prodotti da IPRASE

Il modulo è costituito da due webinar da visionare in autonomia entro il 10 settembre. Verranno forniti i link a seguito dell’iscrizione. I temi sono quelli  dell’insegnamento/apprendimento a distanza, per fornire delle competenze di base per gestire momenti formativi non in presenza e presentare delle risorse didattiche per sostenere l’apprendimento dell’italiano.

 

DESTINATARI

L’iniziativa è rivolta prioritariamente a giovani, volontari/e ed aspiranti volontari/e, tra i 16-30 anni. In accordo con la propria scuola, le ore di formazione possono essere riconosciute come Alternanza Scuola Lavoro.

 

COME ISCRIVERSI

Per iscriverti al corso di formazione, compila il seguente modulo d’iscrizione entro il 25 agosto 2020. Riceverai tutte le informazioni per accedere alla formazione insieme alla conferma dell’iscrizione.

 

CONTATTI

Per informazioni  sulle iscrizioni: Giovanna – formazione@volontariatotrentino.it – 0461 916604

Per informazioni sui contenuti del corso: Martina – martina.camatta@cci.tn.it – 0461 093000

Il coronavirus in Palestina, tra tragedie e ingiustizie

Condividiamo con voi la lettera dell’Associazione onlus “Pace per Gerusalemme” sulla crisi sanitaria in Palestina e sulla solidarietà espressa dai palestinesi all’Italia.

Caro direttore, cari lettori,

In questi giorni così difficili per l’Italia sembra quasi impossibile potersi immedesimare in chi si troverà ad affrontare l’epidemia in una situazione umanitaria e sanitaria già allo stremo. Eppure, le preoccupazioni di chi come noi ha contatti e amicizie in paesi martoriati dalle guerre e dalla povertà sono più alte di sempre, ma è vero anche il contrario.

Noi di Pace per Gerusalemme, come molti altri in Italia, abbiamo ricevuto dalla Palestina, nelle scorse settimane, decine di messaggi, email e video di solidarietà e vicinanza al nostro Paese. Il popolo palestinese, pur nelle sue difficoltà, non si è dimenticato di noi e del nostro impegno solidale, restituendoci riconoscenza, calore e una reale vicinanza umana, tutt’altro che formale.

Ora che il virus è diventato pandemia, sta a noi non voltarci dall’altra parte. La Cisgiordania e Gaza, già vessate dalle difficili condizioni economiche, appaiono fragili di fronte ai primi contagi, e a questo si sommano i drammi dell’occupazione israeliana. L’esercito israeliano controlla tutti gli ingressi alle città palestinesi e le principali strade della Cisgiordania, impedendo il movimento tra le città e verso i centri ospedalieri. Michael Lynk, rappresentante speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani per la Palestina, ha lanciato un allarme per la situazione sanitaria e umanitaria per i quasi 2 milioni di abitanti della Striscia di Gaza, già priva di medicinali e di attrezzature. L’UNRWA, l’agenzia ONU per i rifugiati palestinesi, ha dovuto sospendere a data da destinarsi le forniture alimentari di sussistenza e altri servizi fondamentali.

Oltre a questo, purtroppo, non si fermano gli abusi, le violenze e le gravi violazioni dei diritti umani da parte di Israele. La ong israeliana B’tselem ha segnalato che il 26 marzo, nella comunità palestinese di Khirbet Ibziq nella Valle del Giordano, i funzionari civili e i militari israeliani hanno confiscato e distrutto tende, un generatore di corrente e altri materiali per costruire cliniche da campo e strutture per l’emergenza coronavirus. Mentre non si fermano le demolizioni di case e le politiche di annessione illegale delle terre palestinesi, l’impedire iniziative di primo soccorso durante una così grave pandemia si configura come un atto particolarmente disumano.

L’associazione Pace per Gerusalemme, nell’augurare all’Italia una pronta uscita da questa crisi, fa appello al senso di giustizia e di solidarietà degli italiani, affinché anche in questo grave momento non si perda la propria umanità.

Chiediamo perciò alle istituzioni politiche italiane, nazionali e locali, di attivarsi con gesti di solidarietà concreta ed anche di fare pressione sul governo di Israele affinché, a cominciare da questo delicato momento, inizi una politica giusta e solidale nei riguardi del popolo palestinese, cooperi con esso nella battaglia al Covid 19 fornendo strutture e materiali per la protezione individuale e la cura degli ammalati. Israele, secondo il diritto internazionale, deve garantire alla popolazione palestinese l’accesso ad ospedali a chi ne ha bisogno.

Andrà tutto bene se tutte e tutti avremo la possibilità di proteggerci e curarci, in Italia come nel resto del mondo. Restiamo umani.

Il Presidente,

Pier Francesco Pandolfi de Rinaldis

 

 

Fonti
https://www.btselem.org/press_release/20200326_israel_confiscates_clinic_tents_during_coronavirus_crisis?fbclid=IwAR2LUxGobCWleppzLiVV_8_AOdJ0IkhqgIxBWNh8syniPZ-rg9ho-dCSr2s
http://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/rubriche/politica/2020/03/20/coronavirus-onu-a-rischio-lassistenza-ai-palestinesi_ba967298-f0c7-44ff-850c-fc1c956538ae.html

Conferenza stampa di presentazione di “Solidarietà o barbarie” con P. Alex Zanotelli e Vincenzo Passerini

Il 17 dicembre si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di “Solidarietà o barbarie”, iniziativa suddivisa su quattro incontri che avrà luogo a inizio gennaio in varie località trentine. Gli eventi si svolgeranno in presenza di padre Zanotelli e Vincenzo Passerini e saranno promossi da associazioni, gruppi missionari e di volontariato, cooperative sociali, amministrazioni comunali in collaborazione con il Centro Pace di Rovereto, il gruppo Tam Tam per Korogocho, il Forum trentino per la pace e i diritti umani e ANPI del Trentino.

Come annunciato durante la conferenza, il programma verterà principalmente sul tema complesso della solidarietà, la quale in questo periodo storico è sempre più rara e oppressa dalla cruda semplicità delle barbarie.  Inoltre, nel corso degli incontri, Vincenzo Passerini presenterà  il suo nuovo libro :“TEMPI FEROCI. Vittime, carnefici, samaritani”.

La programmazione degli eventi sarà la seguente:

Giovedì 2 gennaio 2020: ore 20.30 presso il Cinema Mattarello (Via G. Poli, 7, Mattarello)

Sabato 4 gennaio 2020: ore 20.30 presso il Centro giovani “Cantiere 26” (Via P. Caproni Maini, 26, Arco)

Domenica 5 gennaio 2020: ore 20.30 presso la Sala del Circolo Pensionati e Anziani (Via S. Giovanni, 49, Besenello)

Lunedì 6 gennaio 2020: ore 20.30 presso la Sala Dallabrida (Via Trento, 1, Mezzolombardo)

 

Riportiamo l’articolo del Trentino in merito all’evento.